Poker di Ancillotti
Dopo i primi tre marchi Ancillotti entrati nel Registro Speciale dei Marchi Storici del Ministero dello Sviluppo Economico o MISE, ecco l’ingresso del quarto marchio. Con questa new entry, la quale viene collocata nel registro al numero 402, la nota casa motociclistica fiorentina fa poker.
Ancillotti: il poker di marchi nel registro del MISE
Il Registro Marchi Storici è stato istituito dal MISE nel 2019 per dare rilievo ai marchi che hanno fatto la storia dell’economia italiana. A questo importante registro vengono ammessi unicamente i marchi che risultano registrati da almeno 50 anni con lo stesso nome. Una volta ammessi nel registro, hanno la possibilità di utilizzare il logo del MISE raffigurante l’Italia e possono iscriversi all’Amsi, l’Associazione Italiana Marchi Storici che è stata creata nel 2021 da 8 grandi marchi storici, tra cui Benetton e Converse Italia.
Ancillotti compare ora nel registro con ben 4 dei suoi marchi storici di bici e moto da cross e enduro.
Ancillotti: la nascita di una leggenda
La storia di Ancillotti inizia nel lontano 1907, quando Ernesto Ancillotti aprì un’officina di riparazioni, dando il via alla passione della famiglia per i motori.
Anni dopo, ossia nel 1938, il figlio Gualtiero aprì la Elaborazioni Ancillotti, un’officina dedicata esclusivamente all’elaborazione di moto da corsa e scooter. Da questa officina uscirono le famosissime elaborazioni delle WLA Harley Davidson con telaio elastico, il quale rendeva molto più agevole la guida di queste moto.
Successivamente, insieme al figlio Alberto, il quale aveva ereditato dal padre la passione per le moto, passò a dedicarsi ai fuoristrada, iniziando una produzione in proprio alcune delle parti necessarie all’elaborazione delle moto, come le teste e i cilindri.
La crescita dell’azienda
Nel 1968 uscirono dall’officina le prime elaborazioni della Scarab Beta, le quali ottennero un tale successo da spingere Gualtiero e figli ad abbandonare le elaborazioni e a dedicarsi alla costruzione di moto. Lasciata la storica officina di San Frediano, la Ancillotti si spostò, nel 1971, nel nuovo stabilimento industriale a Sambuca Val di Pesa, dove iniziò una produzione con catena di montaggio.
Con l’adozione dei potenti motori Sachs, i quali andarono a sostituire progressivamente i Beta, le moto Ancillotti divennero ancora più ricercate tanto da posizionare le Scarab tra le moto più ambite dai giovani.
Nel 1972 la fama della Ancillotti crebbe, superando i confini nazionali, grazie all’incontro con i fratelli Carlo, Piero e Franco Polini i quali crearono una squadra per lanciare le Ancillotti nelle corse internazionali. Il primo successo venne registrato alla sei giorni di Splinderuv Mlyn dove, nella classe 50cc, Piero ottenne un meritato secondo posto.
Dagli anni Novanta a oggi
Negli anni ’90 la produzione Ancillotti si estese alle biciclette da Enduro e DownHill, tra cui le più note erano le Scarab MTB.
Nel 2009, dopo una lunga collaborazione tra Ancillotti Motorcycles e la Fibra Racing, ha visto la luce una nuova moto da Cross, la Ancillotti 125 G.A. Cross; dotata di motore a due tempi, prende il nome da Gualtiero Ancillotti, al quale è stata dedicata. Questa insuperabile moto è stata prodotta in soli quattro esemplari. Uno dei modelli è stato presentato nello stesso anno presso il Salone Internazionale del Motociclismo di Milano; nel 2010 la Ancillotti ha conquistato il Primo Trofeo MX Motorsprint di Polcanto, aggiudicandosi il primo posto con uno dei quattro modelli.